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lunedì 10 gennaio 2011

ALOE VERA

Guida alla conoscenza dell’Aloe Vera, un noto e importante prodotto del mondo erboristico, ricco di benefiche valenze e di interessanti applicazioni per la salute. Leggete questa guida facile all’Aloe Vera per capire bene di cosa si tratta, cosa cura e quando usarlo, con tante informazioni e consigli utili

L’Aloe Vera appartiene alla famiglia della Aloeacee e cresce in prevalenza nei climi caratterizzati dal caldo secco, privi di umidità. I più importanti luoghi di coltivazione dell’aloe sono la Spagna e la Grecia per quanto riguarda l’Europa, e l’Israele per quanto riguarda il resto del mondo, ma comunque viene coltivata un po’ ovunque, dall’Africa all’Australia, dal Messico al Giappone.
Si tratta di una di quelle piante definite ‘autosterili’ perchè per l’impollinazione non si ricorre ad aiuti esterni o ai fiori di sesso opposto, bensì grazie all’impollinazione incrociata, in cui lo scambio avviene tra fiori dello stesso segno. Le foglie sono lunghe, a ciuffi, con piccole spine sui lati e dei fiori dal colore acceso che varia dalle sfumature del giallo a quelle del rosso.

Storia dell’Aloe Vera in erboristeria

Sembra che i primi ad utilizzare l’aloe in veste medicamentosa siano stai i Sumeri, seguiti poi da tutti i popoli antichi più importanti, come la civiltà egizia, la greca e la romana, ma anche i Babilonesi, secondo alcuni manoscritti sopravvissuti nel corso dei millenni nonostante la fragile realizzazione su tavolette di argilla. Dalla consultazione di tali manoscritti è emerso l’impiego dell’aloe per una serie di disturbi, come anche nel papiro di Ebers, il famoso documento risalente agli Egiziani (1550 A.C.) che testimonia l’utilizzo della pianta da parte delle regine per curare la pelle.
Nel corso dei secoli gli aneddoti sull’aloe vera si moltiplicano e sempre in riferimento a personaggi importanti della storia: è il caso di re Salomone, che ne apprezzava in particolare il profumo; dei Templari, che le attribuivano il potere di allungare la vita; di Alessandro Magno, che scelse addirittura di andare alla conquista di un’isola per saccheggiarne le vaste colture di aloe, utili per la cura delle ferite dei soldati durante le battaglie; di Dioscoride, che include l’aloe vera nel suo trattato sulle erbe; di Plinio il Vecchio, che ne riconosce le potenzialità anche su disturbi fino a quel momento non contemplati. E ancora, Marco Polo ne parla come antidoto per le punture degli insetti, mentre si deve ai Monaci rinascimentali l’aggiunta del ‘Vera’ al nome originario ‘Aloe’, al fine di delimitare la specie esatta che, fra le tante, era la custode di tali virtù. A partire dagli anni ’60 del secolo scorso, in America prende il via un filone di studi volti a delimitarne con precisione le caratteristiche e a metterla in commercio in sicurezza. Da allora gli studi sull’aloe vera non si sono mai arrestati.

Medicina popolare

Prima di essere oggetto di accurata sistematizzazione, l’aloe vera veniva usata dal ‘volgo’, dalla gente comune, in relazione a quella che era la sua capacità più evidente: la sua natura di lassativo. In caso di problemi di stipsi molto accentuati, si procedeva ad estrarre dalle foglie il succo e a somministrarlo in versione di purga. Inoltre, la polvere di aloe vera era utilizzata, secondo la tradizione più antica, per pulire e curare le ferite, dalle superficiali ai tagli profondi.

Proprietà terapeutiche

Le proprietà officinali dell’aloe vera sono decisamente numerose, a partire da quella lassativa di cui sopra, che rimane comunque la più accreditata e riconosciuta in ogni dove.
Sempre per rimanere all’impiego che ne veniva fatto in epoche passate, c’è il fronte della cicatrizzazione. La cura delle ferite, che veniva associata alla sua capacità di disinfettarle e di agevolare la rimarginazione è ad oggi un’altra realtà consolidata, soprattutto perché alla luce di nuove conoscenze si sa che l’aloe vera agisce direttamente sull’epitelio, facilitando la sua ricrescita dopo una ferita.
Quello che gli antichi non sapevano, o che non hanno esplicitato in testi scritti giunti fino a ‘noi’, è che l’aloe vera è un potente antinfiammatorio, antibiotico e antisettico; che non solo attenua le infiammazioni e tiene alla larga i batteri, ma interviene anche sulla febbre in versione antipiretica, per cui diventa anche un febbrifugo da tenere in considerazione. E ancora, impedisce che i virus presenti a vario titolo nell’organismo riescano ad espandersi, a crescere in modo dannoso, e lo stesso tipo di azione vale per i batteri, la cui proliferazione viene interrotta dall’arrivo dell’aloe vera.
Per quanto riguarda le ferite, i tagli, le piccole lesioni, l’aloe oltre ad implementare la cicatrizzazione agisce sul sangue che esce dalla ferita: e agisce interrompendo il flusso sanguigno, impedendo che ne fuoriesca troppo e svolgendo al contempo la sua azione antibatterica e antisettica. Infine, l’aloe vera è anche lievemente analgesica, il che non guasta quando si tratta di ferite e abrasioni, e mette i bastoni tra le ruote ai funghi, che tendono a riprodursi rapidamente e a proliferare in breve tempo.

Aloe Vera in cosmetica

Da alcuni anni l’aloe vera viene utilizzata anche in campo cosmetico, alla luce delle sue proprietà idratanti. Sembra infatti che la pianta abbia la capacità di trattenere l’acqua nel tessuto epidermico e che tale proprietà risieda nel succo estratto dalle foglie. Oltre ad idratare, l’aloe rinfresca e lascia una gradevole scia di profumo che è piacevole sia per le pelle del viso che per la pelle del corpo.
Inoltre la sua natura di antinfiammatorio ne accresce la funzionalità, in quanto inserita in un contesto adatto, in ‘collaborazione’ con altri elementi naturali, può essere di aiuto per le infiammazioni a carico delle delicata pelle del viso, in particolare. Le note rinfrescanti del suo aroma la rendono adatta anche per i profumi, o meglio, per le acque profumate leggere, non aggressive per la pelle, che lasciano un tenue profumo affatto invasivo.

Controindicazioni dell’Aloe

Le controindicazioni sono legate essenzialmente all’utilizzo durante la gravidanza e all’abuso. Nel primo caso, a causa degli antrachinoni, le sostanze che ne garantiscono la valenza lassativa; nel secondo, proprio perché si tratta di un lassativo e come tale richiede cautela, altrimenti si rischia di privare il corpo di importanti riserve di potassio.

Uso come pianta ornamentale

Non è detto che l’aloe vera debba essere ‘sfruttata’ per le sue proprietà. Si può benissimo scegliere di tenerla in casa in veste ornamentale, in quanto è di bell’aspetto e, tra le ampie foglie e i colorati fiori, trova facile collocazione. E neanche in questo caso si mette ‘a riposo’, perché mentre se ne sta lì a far bella mostra di sé, non può fare a meno di assorbire l’anidride carbonica e di ‘scambiarla’ con ossigeno.

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