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lunedì 10 gennaio 2011

Scheda Prodotto

(FOGLIE DISIDRATATE, STABILIZZATE E POLVERIZZATE)
NOME SCIENTIFICO:
Bixa orellana

L’Achiote è un frutto, grande o piccolo, che cresce 5-10 m s.l.m. Il suo utilizzo risale agli antichi Incas, che utilizzavano la pianta intera come medicina. L’Achiote è comunemente usato in Peru’. 8 -10 foglie sono bollite per 10 minuti in 1 litro di acqua. Una tazza è bevuta, calda o fredda, 3 volte al giorno dopo i pasti per trattare la prostata ed altre infiammazioni dell’apparato genito-urinario, l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia, le cistiti, l’obesità, l’insufficienza renale, l’iperuricemia . Questo decotto è anche raccomandato come antisettico vaginale e cicatrizzante, e come epatoprotettore. Presenta attività antiossidante e protegge contro le radiazioni UV. L'Achiote ha dimostrato un'attività antigonorrea in uno studio del 1995, e in un’altra ricerca, l’estratto del fiore e della foglia hanno dimostrato in vitro un’attività antibatterica contro diversi batteri compresi E. Coli e lo Stafilococco. Questo certamente può sostenere il suo utilizzo in medicina tradizionale.

PROPRIETA’:
Antibatterico, antidissenterico, anti-infiammatorio, antiossidante, antisettico, antitussivo, astringente, cicatrizzante, depurativo, diuretico, emolliente, espettorante, antipiretico, epatoprotettore, ipotensivo.

PRESENTAZIONE:
Flaconi in vetro con 90 cps da 400 mg.

MODALITA’ D’USO:
Si consiglia 1 capsula x 3 al giorno, dopo i pasti principali.

Si raccomanda cautela nei pazienti diabetici, per dati di non univoca interpretazione sul metabolismo glucidico.

NATURINCAS: PRESENTAZIONE PRODOTTI

Naturincas: dall'Amazzonia il potere naturale delle piante

I  prodotti NATURINCAS vengono presentati in compresse o capsule. In questo modo, standardizzando il dosaggio, il paziente riceve esattamente la terapia adeguata ai suoi bisogni.
 
In genere produciamo le nostre specialità in accordo alla nostra cultura tradizionale. Successivamente mediante sofisticati e sicuri processi di elaborazione convertiamo le piante in polvere disidratata granulata e finalmente in compresse o capsule. Ciò significa che non esiste in alcuna compressa o capsula nessuna combinazione o elementi addizionale che interferiscano con le sue proprietà. Sono piante pure.
   I flaconi in vetro garantiscono la adeguata igiene e conservazione delle nostre compresse o capsule e permettono ai consumatori di vedere quello che stanno comprando. In accordo con questa linea che privilegia il naturale e l’ecologico la nostra etichetta mostra graficamente la pianta o la coltivazione che stiamo offrendo.
   Il modo d’impiego suggerito si bassa inizialmente sulla esperienza popolare e si verificano successivamente con la ricerca scientifica esistente in letteratura e con le nostre ricerche mirate.
La logica di qualità e serietà della NATURINCAS S.a.s. garantiscono i prodotti della linea NATURINCAS.

NATURINCAS: STUDI SCIENTIFICI

Naturincas: dall'Amazzonia il potere naturale delle piante
• Achiote
Bibliografia:
• Dunham, N. W. et al. "A preliminary pharmacologic investigation of the roots of Bixa orellana." J. Amer. Pharm. Ass. Sci. Ed. 1960; 49: 218.
• Morrison, E. Y., et al. "Extraction of an hyperglycaemic principle from the annatto (Bixa orellana), a medicinal plant in the West Indies." Trop. Georg. Med. 1991; 43(2): 184-88.
• Cáceres A., et al. "Antigonorrhoeal activity of plants used in Guatemala for the treatment of sexually transmitted diseases." J. Ethnopharmacol. (October 1995).
• George, M., et al. "Investigations on plant antibiotics. Part IV. Further search for antibiotic substances in Indian medicinal plants." Indian J. Med. Res. 1949; 37: 169-81.
• Bressani, R., et al. "Chemical composition, amino acid content and nutritive value of the protein of the annatto seed (Bixa orellana L.)." Arch. Latinoam. Nutr. 33(2): 356-76.
• Zhang, L. X. "Carotenoids up-regulate connexin43 gene expression independent of their provitanin A or antioxidant properties." Cancer Res. 52 (1992): 5707-12.
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• Alga Marina
Bibliografia:1. - Patricia Tabacchi B., Fred García A. Revista de Química. Vol. N°1. 21-26 pág. junio de 1994
2. - Kjeldahl, J. 1883. Anal Chem. 22-336.
3. - Sumarriva, L. 1985. Estudio de la composición Química de algunas Algas de Mayor Consumo en el Perú.
4. - Dawes, C.J. 1986. Botánica Marina; Editorial Limusa S.A., México D.F. 1ra Edición pág 394-448.
5. - Chapman, V.J. 1970. Seaweed and their uses; 2th. Methven, London.
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• Bronquis
Bibliografia:ANONIMO. 1982. Curanderos Populares, N°3. Plantas Medicinales, Ediciones Minga, Santiago de Chile. BASTIEN, J. 1986. Plantas Medicinales de los Kallawayas, reproducido por Cala de Vargas, Elsa. Primera edicion, La Paz, Proyesto Concem Bolivia, p. 145.
COX E., SANCHEZ, S.A. 1988. Catalago de las Plantas Medicinales del distrito de Huaylas. Resùmenes Congreso Internacional de Plantas Medicinales, Lima-Perù.
COX E., SANCHEZ, S.A. 1988. Plantas Promisorias de la provincia de Huaylas. Resumenes IV Congreso de Botanica, Trujillo – Perù.
RAMIREZ, V.R., MOSTACERO, L.J., GARCIA, A.E., MEJIA, C.F., PELAEZ, P.F., MEDINA, C.D., MIRANDA, C.H.1988. Vegetales Empleados en Medicina Tradicional Norperuana. Banco Agrario del Perù y la Universidad Nacional de Trujillo, Perù.
NARANJO, P. 1981. Farmacologia y Medicina Tradicional. En: Fundamentos de Farmacologìa. B. Samaniego y R. Escaleras (Eds). Editora Universitaria. Quito-Ecuador.
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• Equisetum
Bibliografia:• Do Monte FH, dos Santos J, Russi M, Bispo Lanziotti VM, Leal LK, de Andrade Cunha GM.
Antinociceptive and anti-inflammatory properties of the hydroalcoholic extract of stems from Equisetum arvense L. in mice.
Pharmacol Res. 2004 Mar; 49(3): 239-243.
• Valtchev V, Smaihi M, Faust AC, Vidal L.
Biomineral-Silica-Induced Zeolitization of Equisetum Arvense.
Angew Chem Int Ed Engl. 2003 Jun 23; 42(24): 2782-2785.
• Buvart r, Liard O.
New interpretation of the function of the apex of Equisetum arvense L.
C R Hebd Seances Acad Sci. 1953 Jul 6; 237(1): 88-90.
• Holzhuter G, Narayanan K, Gerber T.
Structure of silica in Equisetum arvense.
Anal Bioanal Chem. 2003 Jun; 376(4): 512-7. Epub 2003 May 06.
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• Pasuchaca
Bibliografia:1. Alarcón F. J.; Román R.; Flores J. L. (1993) Plantas medicinales usadas en el control de la diabetes mellitus. Ciencia, 44 (3), 363-381.
2. Valdivia F.; Hidalgo M. (1996). Uso de medicina tradicional en diabetes mellitus no insulino-dependiente. Anales de la Facultad de Medicina UNMSM. Lima.
3. Capcha R.; Villena R. (1997) Determinación del efecto hipoglicemiante del fruto de Momordica charantia L. Tesis, Facultad de Farmacia y Bioquímica-UNMSM. Lima. Vol. 57(3); 180-183.
4. Schwarz K.; Mertz W. (1957). A glucose tolerance factor and its differentiation from factor 3. Arch. Blochem Blophys 72:515-518.
5. Schwarz K.; Mertz W. (1959). Chromiun (IH) and the glucose tolerance factor. Arch Blochem Blophys 85:292-295
6. Mertz W. (1969) Chromium occurrence and function in biological systems. Physiol Rev. 49:163-239.
7. Mertz W. (1993) Chromium in human nutrition: a review. J. Nutr. 123:626-633
8. Lock de Ugaz, O. (1998), Investigación Fitoquímica. Pontificia Universidad Católica del Perú. Fondo Editorial Lima.
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• Manayupa
Bibliografia:• Il Brandao, M., l'al di et. “Survey di piante medicinali ha usato come antimalarico nel rio delle amazzoni. ” J. Ethnopharmacol. 1992; 36(2) : 175–82.
• Il Boye, G. ed O. Ampopo. “Plants e tradizionale medicina in Gana. ” Economico e Medicinale Pianta Fa ricerche 4 1990. Il Devon, l'Inghilterra: la Stampa Accademica Ltd.: 33–4.
• L'Ampopo, O. “Plants che guarisce. ” la Salute di Mondo 1977.1977: 26–30.
• L'Addy, M. E., l'al di et. “Effects degli estratti di adscendens di Desmodium sull'anafilassi. ” J. Ethnopharmacol. 1984; 11(3) : 283–92.

I PRODOTTI NATURINCAS

Naturincas: dall'Amazzonia il potere naturale delle piante
     I prodotti fitoterapeutici della linea NATURINCAS, distribuiti dalla NATURINCAS S.a.S. sono forniti delle maggiori garanzie di qualità, in quanto provengono dalle oasi biologiche del Sud America, in particolare dalle regioni incontaminate andine ed amazzoniche del Perù, dove si concentra la maggiore e più varia ricchezza floristica, spontanea o coltivata, con l’ausilio di secolari esperienze tramandate dalle antiche popolazioni e culture locali.     Questi prodotti sono oggi studiati con rigoroso metodo scientifico, per l’isolamento e la descrizione dei costituenti chimici e delle relative proprietà biologiche e terapeutiche.
     La coltura e il trattamento delle sostanze naturali da cui sono estratti i prodotti qui riportati, nel rispetto e nell’equilibrio dell’ambiente circostante e senza l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi, fanno della NATURINCAS S.a.S. una ditta leader nel settore erboristico, grazie anche alla fitta rete di contatti con istituzioni ufficiali, Università specializzate e centri di Ricerca, tanto in Perù quanto in Europa e Nord America, e agli inviti e alle partecipazioni a Congressi Internazionali.
     Caratteristica essenziale di tutta la linea NATURINCAS è la garanzia di purezza al 100% di tutta la nostra produzione, dalla materia prima al prodotto confezionato.

ALOE VERA

Guida alla conoscenza dell’Aloe Vera, un noto e importante prodotto del mondo erboristico, ricco di benefiche valenze e di interessanti applicazioni per la salute. Leggete questa guida facile all’Aloe Vera per capire bene di cosa si tratta, cosa cura e quando usarlo, con tante informazioni e consigli utili

L’Aloe Vera appartiene alla famiglia della Aloeacee e cresce in prevalenza nei climi caratterizzati dal caldo secco, privi di umidità. I più importanti luoghi di coltivazione dell’aloe sono la Spagna e la Grecia per quanto riguarda l’Europa, e l’Israele per quanto riguarda il resto del mondo, ma comunque viene coltivata un po’ ovunque, dall’Africa all’Australia, dal Messico al Giappone.
Si tratta di una di quelle piante definite ‘autosterili’ perchè per l’impollinazione non si ricorre ad aiuti esterni o ai fiori di sesso opposto, bensì grazie all’impollinazione incrociata, in cui lo scambio avviene tra fiori dello stesso segno. Le foglie sono lunghe, a ciuffi, con piccole spine sui lati e dei fiori dal colore acceso che varia dalle sfumature del giallo a quelle del rosso.

Storia dell’Aloe Vera in erboristeria

Sembra che i primi ad utilizzare l’aloe in veste medicamentosa siano stai i Sumeri, seguiti poi da tutti i popoli antichi più importanti, come la civiltà egizia, la greca e la romana, ma anche i Babilonesi, secondo alcuni manoscritti sopravvissuti nel corso dei millenni nonostante la fragile realizzazione su tavolette di argilla. Dalla consultazione di tali manoscritti è emerso l’impiego dell’aloe per una serie di disturbi, come anche nel papiro di Ebers, il famoso documento risalente agli Egiziani (1550 A.C.) che testimonia l’utilizzo della pianta da parte delle regine per curare la pelle.
Nel corso dei secoli gli aneddoti sull’aloe vera si moltiplicano e sempre in riferimento a personaggi importanti della storia: è il caso di re Salomone, che ne apprezzava in particolare il profumo; dei Templari, che le attribuivano il potere di allungare la vita; di Alessandro Magno, che scelse addirittura di andare alla conquista di un’isola per saccheggiarne le vaste colture di aloe, utili per la cura delle ferite dei soldati durante le battaglie; di Dioscoride, che include l’aloe vera nel suo trattato sulle erbe; di Plinio il Vecchio, che ne riconosce le potenzialità anche su disturbi fino a quel momento non contemplati. E ancora, Marco Polo ne parla come antidoto per le punture degli insetti, mentre si deve ai Monaci rinascimentali l’aggiunta del ‘Vera’ al nome originario ‘Aloe’, al fine di delimitare la specie esatta che, fra le tante, era la custode di tali virtù. A partire dagli anni ’60 del secolo scorso, in America prende il via un filone di studi volti a delimitarne con precisione le caratteristiche e a metterla in commercio in sicurezza. Da allora gli studi sull’aloe vera non si sono mai arrestati.

Medicina popolare

Prima di essere oggetto di accurata sistematizzazione, l’aloe vera veniva usata dal ‘volgo’, dalla gente comune, in relazione a quella che era la sua capacità più evidente: la sua natura di lassativo. In caso di problemi di stipsi molto accentuati, si procedeva ad estrarre dalle foglie il succo e a somministrarlo in versione di purga. Inoltre, la polvere di aloe vera era utilizzata, secondo la tradizione più antica, per pulire e curare le ferite, dalle superficiali ai tagli profondi.

Proprietà terapeutiche

Le proprietà officinali dell’aloe vera sono decisamente numerose, a partire da quella lassativa di cui sopra, che rimane comunque la più accreditata e riconosciuta in ogni dove.
Sempre per rimanere all’impiego che ne veniva fatto in epoche passate, c’è il fronte della cicatrizzazione. La cura delle ferite, che veniva associata alla sua capacità di disinfettarle e di agevolare la rimarginazione è ad oggi un’altra realtà consolidata, soprattutto perché alla luce di nuove conoscenze si sa che l’aloe vera agisce direttamente sull’epitelio, facilitando la sua ricrescita dopo una ferita.
Quello che gli antichi non sapevano, o che non hanno esplicitato in testi scritti giunti fino a ‘noi’, è che l’aloe vera è un potente antinfiammatorio, antibiotico e antisettico; che non solo attenua le infiammazioni e tiene alla larga i batteri, ma interviene anche sulla febbre in versione antipiretica, per cui diventa anche un febbrifugo da tenere in considerazione. E ancora, impedisce che i virus presenti a vario titolo nell’organismo riescano ad espandersi, a crescere in modo dannoso, e lo stesso tipo di azione vale per i batteri, la cui proliferazione viene interrotta dall’arrivo dell’aloe vera.
Per quanto riguarda le ferite, i tagli, le piccole lesioni, l’aloe oltre ad implementare la cicatrizzazione agisce sul sangue che esce dalla ferita: e agisce interrompendo il flusso sanguigno, impedendo che ne fuoriesca troppo e svolgendo al contempo la sua azione antibatterica e antisettica. Infine, l’aloe vera è anche lievemente analgesica, il che non guasta quando si tratta di ferite e abrasioni, e mette i bastoni tra le ruote ai funghi, che tendono a riprodursi rapidamente e a proliferare in breve tempo.

Aloe Vera in cosmetica

Da alcuni anni l’aloe vera viene utilizzata anche in campo cosmetico, alla luce delle sue proprietà idratanti. Sembra infatti che la pianta abbia la capacità di trattenere l’acqua nel tessuto epidermico e che tale proprietà risieda nel succo estratto dalle foglie. Oltre ad idratare, l’aloe rinfresca e lascia una gradevole scia di profumo che è piacevole sia per le pelle del viso che per la pelle del corpo.
Inoltre la sua natura di antinfiammatorio ne accresce la funzionalità, in quanto inserita in un contesto adatto, in ‘collaborazione’ con altri elementi naturali, può essere di aiuto per le infiammazioni a carico delle delicata pelle del viso, in particolare. Le note rinfrescanti del suo aroma la rendono adatta anche per i profumi, o meglio, per le acque profumate leggere, non aggressive per la pelle, che lasciano un tenue profumo affatto invasivo.

Controindicazioni dell’Aloe

Le controindicazioni sono legate essenzialmente all’utilizzo durante la gravidanza e all’abuso. Nel primo caso, a causa degli antrachinoni, le sostanze che ne garantiscono la valenza lassativa; nel secondo, proprio perché si tratta di un lassativo e come tale richiede cautela, altrimenti si rischia di privare il corpo di importanti riserve di potassio.

Uso come pianta ornamentale

Non è detto che l’aloe vera debba essere ‘sfruttata’ per le sue proprietà. Si può benissimo scegliere di tenerla in casa in veste ornamentale, in quanto è di bell’aspetto e, tra le ampie foglie e i colorati fiori, trova facile collocazione. E neanche in questo caso si mette ‘a riposo’, perché mentre se ne sta lì a far bella mostra di sé, non può fare a meno di assorbire l’anidride carbonica e di ‘scambiarla’ con ossigeno.

LA PROPOLI

Guida alla conoscenza della Propoli, importante prodotto erboristico di origine naturale, ricco di benefiche valenze e di interessanti applicazioni per la salute. Una guida facile alla Propoli, per capire bene di cosa si tratta, cosa cura e quando usarlo, con tante informazioni e consigli utili.


Cos’è la Propoli

E’ una sostanza resinosa che le api prelevano dalle cortecce e dalle gemme di vari alberi per poi mescolarla alle loro secrezioni salivari così da formare un composto capace di proteggere l’alveare dal freddo e da eventuali predatori.
Ha un odore aromatico molto caratteristico, un colore che varia dal giallo al marrone scuro a seconda della concentrazione delle diverse resine che la compongono, e una consistenza che cambia in base alla temperatura ambientale, per cui a freddo si presenta dura e friabile, ma diventa duttile non appena si inizia a manipolarla, facendosi poi sempre più morbida e vischiosa a mano a mano che la temperatura aumenta, fino a fondere intorno ai 65-70°C. Secondo una delle ipotesi più accreditate, il suo nome avrebbe una origine latina, e deriverebbe da pro=a favore di e da polire=pulire, a sottolineare la funzione igienizzante di questa sostanza.
Le api, infatti, la utilizzano non solo per sigillare l’alveare, ma anche come sostanza imbalsamante con cui ricoprire le carcasse dei piccoli invasori uccisi dentro la loro dimora: la Propoli fa sì che i resti di questi animaletti si secchino senza dare origine a processi putrefattivi, scongiurando così ogni pericolo di infezione.
Sembra che le proprietà della Propoli fossero note sin dall’antichità, agli Incas che la utilizzavano per curare le febbri e agli Egiziani che se ne servivano nei processi di mummificazione, mentre in epoca romana i soldati ricevevano piccole quantità di Propoli per medicarsi le ferite dopo una battaglia.

Le proprietà medicamentose della propoli

Dei numerosi composti della Propoli, i più interessanti sono i flavonoidi, pigmenti vegetali la cui funzione nelle piante è ancora in gran parte sconosciuta e in cui risiederebbero le proprietà antimicrobiche della sostanza. Schematizzando, è possibile affermare che la Propoli possiede le seguenti proprietà:
  • battericida e fungicida contro le affezioni parassitarie
  • cicatrizzante, stimolando la rigenerazione dei tessuti in caso di ferite e piaghe
  • vasoprotettiva, prevenendo la fragilità capillare
  • immunostimolante, potenziando l’azione di numerosi vaccini, come quelli contro il tifo e il paratifo
  • antiossidante, migliorando la secrezione dei succhi gastrici, favorendo l’assimilazione della vitamina C e fungendo da antisenile
  • antivirale, per combattere le infezioni dell’apparato respiratorio come raffreddore,
    mal di gola e influenza
Grazie al costante miglioramento delle tecniche estrattive, la Propoli è oggi disponibile in farmacia in varie forme, che spaziano dalle capsule allo spray orale e nasale, e dalla soluzione idroalcolica o glicolica agli sciroppi e agli unguenti. E’ inoltre disponibile da sola o associata ad altri componenti che ne completano e potenziano l’azione terapeutica.
Non esiste una quantità standard per l’assunzione della propoli: in genere, per la soluzione alcolica, che è la più usata, si consigliano dalle otto alle dieci gocce al giorno, sciolte a piacere in acqua, in un cucchiaino di miele o, per i più piccoli, nella classica zolletta di zucchero.

Effetti collaterali della propoli

Fino ad oggi non sono state registrate controindicazioni rilevanti nell’assunzione di prodotti a base di Propoli, anche se possono verificarsi delle reazioni allergiche, che si manifestano per lo più attraverso reazioni cutanee e che sono dovute, molto probabilmente, all’abbondanza di allergeni nelle resine prelevate dalla api per produrre questa sostanza. Si consiglia quindi di iniziare ad assumerla in piccola dosi, sottoponendosi così a una sorta di test.

IL MELOGRANO

Succo di Melograno

 Come già gli antichi sapevano il succo di Melagrana è un alimento con un elevato contenuto di antiossidanti naturali, superiore a molti altri frutti come i Mirtilli, il Te Verde, l’Uva rossa.
Le benefiche proprietà attribuibili al melograno sono per la maggior parte collegabili al suo contenuto in sostanze fenoliche, in particolar modo in acido ellagico, in virtù di ciò sono riconosciuti dalla moderna medicina numerosi benefici:


L'alta concentrazione in sostanze antiossidanti rendono gli estratti di Melograno un valido aiuto per contrastare lo stress ossidativo dell´organismo e prevenire alcune importanti patologie, quali ad esempio: l´ipercolesterolemia e l´arteriosclerosi, oltre alle tradizionali proprietà antibatteriche,antiossidanti ed astringenti.
Contrasta l'azione dei radicali liberi contribuisce alla protezione del sistema cardiovascolare, assicurando un effetto coadiuvante contro i rischi dell’apparato cardiocircolatorio e per il benessere generale dell'individuo.
E' un ottimo coadiuvante nella diminuzione del colesterolo, migliora il flusso circolatorio, quindi può essere un valido aiuto per gambe stanche e pesanti .

E' altresì indicato in menopausa per il suo buon contenuto di fitoestrogeni, è notevole il benessere generale che se ne trae.
Il succo Cuore di Melograno apporta naturalmente anche notevoli quantità di: Potassio, Fibra, Vitamine A,C,E, Ferro, Tannini, Antocianine, che possono potenziare le difese immunitarie e contribuire a mantenere la pelle elastica e sana.


Un attento processo di lavorazione consente di ottenere un prodotto di alta qualità ,due volte concentrato, senza aggiunta di zucchero e coloranti. La lunga tradizione ritiene il Melograno una pianta sicura e ben tollerata. Gli studi farmacologici non riportano tossicità, non sono riportati effetti collaterali significativi e non sono note controindicazioni particolari, eccettoper l´ipersensibilità individuale. Cautela deve essere tenuta nel caso di impiego della corteccia. Non usare in gravidanza ed allattamento e in presenza di patologie e in concomittante assunzione di farmaci, senza aver sentito il proprio medico curante.

CURIOSITA' SUL MELOGRANO:
Ha dato il nome alla citta' di Granada ed e' da sempre considerato il frutto della fertilita'. Il melograno e' un albero leggendario di antica tradizione, sinonimo da millenni della fertilita' per tutte le culture che si sono lasciate sedurre dai suoi frutti, ricchi di semi di accattivante colore rosso, espressione dell'esuberanza della vita. Non a caso i pittori dei secoli XV e XVI mettevano spesso una melagrana nella mano di Gesu' Bambino, alludendo alla nuova vita donataci da Cristo.


Nell'arte copta s’incontra l'albero del melograno come simbolo di resurrezione. Le sue radici affondano fin nell'antica Grecia dove questa pianta era sacra a Giunone (moglie di Giove) e a Venere (dea dell'amore). Le spose romane usavano intrecciare tra i capelli rami di melograno. Nella tradizione asiatica il frutto aperto rappresenta abbondanza e buon augurio. Il notevole numero dei suoi grani ha ispirato numerose leggende:in Vietnam la melagrana si apre in due e lascia venire cento bambini, le spose turche la lanciano a terra perchè si dice che avranno tanti figli quanti sono i chicchi usciti dal frutto spaccato.

In Dalmazia invece la tradizione vuole che lo sposo trasferisca dal giardino del suocero al suo una pianta di melograno. Di origine indiana e' la credenza che il succo di questo frutto combatte la sterilita'. Nel linguaggio floreale non poteva che esprimere amore ardente.
Il melograno e' una pianta originaria della Persia e dell'Afghanistan, cresce spontaneo dal sud del Caucaso al Punjab ed e' diffuso fino in Estremo Oriente, oltre che nei Paesi del Mediterraneo. Ricchissimo di vitamine e' da millenni fonte di salvezza per i popoli degli aridi territori dell'Asia, considerato il re dei frutti anche per il suo particolare picciuolo a forma di corona. "Punica granatum" e' il suo nome scientifico, il suo fusto che puo' arrivare anche ai 5 metri d'altezza, e' molto ramoso, contorto con una corteccia rosso-grigiastra e rami spinosi. Le foglie sono decidue, oblunghe, per lo piu' opposte, rigide e lucide. I fiori scarlatti, sbocciano all'estremita' dei rami, da maggio a luglio. Il frutto e' una grossa bacca coriacea, tondeggiante di colore giallo-arancio, diviso al suo interno in 7-15 cavita' nelle quali sono posti i semi, avvolti da una polpa acida o dolce, succosa e trasparente.

La maturazione dei frutti avviene in autunno. Il melograno è coltivato spesso a scopo ornamentale nei giardini e sui terrazzi nelle regioni piu’calde, i suoi frutti e i suoi fiori sono usati per decorare le tavole e le pietanze. Eppure il melograno avrebbe tutti i motivi per meritarsi maggiore considerazione: i suoi frutti sono ricchi di vitamina A e B.

Nell'antichita' era tenuto in grande considerazione per le sue proprieta' terapeutiche. Gia' 4000 anni fa gli egizi conoscevano le proprieta' vermifughe della radice del melograno. In Europa, all'inizio del XIX secolo la scorza di questa radice era molto usata nella lotta contro la tenia. Recentemente e' stato preso in considerazione il succo di melograno per i suoi benefici cardiovascolari. Il frutto contiene in abbondanza tannino che hanno proprieta' astringenti. Oltre che vermifugo il melograno e' rinfrescante diuretico e tonico. La corteccia del frutto, ricca di tannino e' ancora usata in Africa del nord e in Oriente per conciare il cuoio. Con la buccia essiccata si ottiene un ottimo colorante: un caratteristico giallo tendente al verde che e' stato ritrovato perfino in alcune tombe egizie. In presenza di ferro essa da' una tinta nera adatta per farne inchiostro, anche i fiori possono servire per preparare un inchiostro rosso. Il frutto oltre a essere un insolito dessert, e' il protagonista di golose gelatine, bevande dissetanti, granite, marmellate. Il succo di melagrana e' adoperato in cucina nella preparazione dei dolci ma anche della carne.

giovedì 6 gennaio 2011

OLIO DI ARGAN

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Amerigo - olio puro viso collo e decolletè 30 ml


Previene i segni del tempo.... Olio di argan (99%) - Semplicemente puro e prezioso, mantiene la pelle giovane e vitale. -- Risultato : La pelle acquista gradualmente tono, compattezza e luminosità. Contrasta l’invecchiamento cutaneo -- Modo d’uso : Distribuire qualche goccia quotidianamente sul viso, collo e decolleté con un leggero massaggio.
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Amerigo - olio capelli setificante 100 ml

Capelli più morbidi e lucenti... All’Olio di argan e Olio di jojoba - Trattamento per tutti i tipi di capelli a base di Olio di argan e olio di jojoba ad azione nutritiva e riparatrice del capello. Risultato : Lascia i capelli morbidi e lucenti come seta. -- Modo d’uso : Applicare l’olio capelli su tutta la lunghezza del capello. Quindi lasciare agire almeno mezz’oretta e poi risciacquare. Procedere con lo shampoo.
   


MISCELA DI OLIO 31

www.erborimedi.it Olio 31
L'Olio 31 è un eccezionale prodotto erboristico composto da 31 differenti oli di erbe officinali; non contiene alcool, non unge, asciuga subito e si usa in piccolissime dosi. Possiede numerose proprietà benefiche: tra l'altro, è rinfrescante, vivificante, tonificante, balsamico, riattivante e rassodante per le rughe della pelle; grazie alla sua estrema versatilità, si rivela utile in mille diverse situazioni. CONSIGLIATO A chi ha dolori muscolari e/o articolari; a chi vuole contrastare la formazione di rughe, ammorbidendo la pelle; a chi presenta tosse, bronchite o affezioni alle vie respiratorie; a chi vuole deodorare l'alito; a chi vuole sfruttare gli innumerevoli benefici dell'olio 31. PRINCIPI ATTIVI 31 diversi oli di erbe officinali. MODO D'USO Sui capelli asciutti, versate 7 gocce di prodotto e frizionate leggermente, quindi pettinatevi. Dopo la rasatura, per tonificare e ammorbidire la pelle del viso, versate 4 gocce di prodotto sul palmo della mano e passatelo su tutta la superficie del viso e della fronte massaggiando leggermente per circa un minuto. In caso di muscoli intorpiditi e dolori articolari, massaggiate la parte colpita con 8-10 gocce di prodotto. Per un trattamento cosmetico di bocca e denti, fate degli sciacqui con 2-4 gocce di prodotto in un bicchiere d'acqua; alcune gocce sullo spazzolino da denti tonificano le gengive e rendono l'alito piacevole; contro l'alito cattivo, versate ripetutamente 1-2 gocce sua lingua; giornalmente, 1-2 gocce di prodotto sul tabacco o sulle sigarette puliscono la bocca donando un alito piacevole. Per fare inalazioni, utilizzate fino a 10 gocce per ogni litro d'acqua; si possono versare alcune gocce sul fazzoletto e aspirare dal naso con la bocca chiusa. Se avete i piedi stanchi e affaticati, massaggiateli con 10-15 gocce di prodotto. L'olio 31 può essere usato anche come agente profumante e purificante balsamico dell'ambiente (qualche goccia nell'umidificatore dei caloriferi o nel diffusore d'essenza). CONTROINDICAZIONI Non utilizzate il prodotto su bambini di età inferiore a due anni. Attenzione: il prodotto non è per uso interno; per impiegarlo in maniera efficace e sicura, consigliamo di consultare il proprio erborista di fiducia. www.erborimedi.it

BALSAMO DI TIGRE


Balsamo di tigre è il nome commerciale di un unguento fabbricato e distribuito dalla Haw Par Healthcare di Singapore, che ha registrato il marchio; oggi in commercio se ne trovano vari cloni.
Venne originariamente sviluppato a Rangoon (Birmania) negli anni 70 del XIX secolo dall'erborista Aw Chu Kin che, in punto di morte, chiese ai figli Aw Boon Haw ed Aw Boon Par di perfezionare il prodotto.
Il balsamo di tigre è disponibile in due varianti:


   
  • Balsamo di tigre rosso, più leggero, che contiene olio di cassia, procura un veloce sollievo dal dolore muscolare.

  • Balsamo di tigre bianco, più forte, indicato per mal di testa, congestione nasale, punture d'insetto e prurito.
 

Ingredienti (percentuali in peso)

  • Mentolo in cristalli 20%
  • Canfora 32%
  • Cera d'api 20%
  • Petrolato 4%
  • Olio di chiodi garofano 8%
  • Olio di Cajeput 8%
  • Olio di cannella 8%
  • Idrossido di ammonio (opzionale)
Con l'aggiunta di idrossido di ammonio, il balsamo di tigre diventa rosso.
Il balsamo di tigre, contrariamente alla credenza popolare, non contiene parti di tigre.
Fonte:  http://it.wikipedia.org/wiki/Balsamo_di_tigre