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domenica 6 febbraio 2011

IL NUOVO SITO è ONLINE

E' finalmente Online il nuovo sito


Vi invitiamo a visitarlo e se lo volete a registrarvi....
Ci sono molte sorpese positive per Voi cari Utenti ...

L'inserimento dei prodotti è ancora in fase di aggiornamento, ma c'è molto altro da 

leggere.......perchè Lon Erboristeria non è solo un Negozio..... 



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lunedì 10 gennaio 2011

Scheda Prodotto

(FOGLIE DISIDRATATE, STABILIZZATE E POLVERIZZATE)
NOME SCIENTIFICO:
Bixa orellana

L’Achiote è un frutto, grande o piccolo, che cresce 5-10 m s.l.m. Il suo utilizzo risale agli antichi Incas, che utilizzavano la pianta intera come medicina. L’Achiote è comunemente usato in Peru’. 8 -10 foglie sono bollite per 10 minuti in 1 litro di acqua. Una tazza è bevuta, calda o fredda, 3 volte al giorno dopo i pasti per trattare la prostata ed altre infiammazioni dell’apparato genito-urinario, l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia, le cistiti, l’obesità, l’insufficienza renale, l’iperuricemia . Questo decotto è anche raccomandato come antisettico vaginale e cicatrizzante, e come epatoprotettore. Presenta attività antiossidante e protegge contro le radiazioni UV. L'Achiote ha dimostrato un'attività antigonorrea in uno studio del 1995, e in un’altra ricerca, l’estratto del fiore e della foglia hanno dimostrato in vitro un’attività antibatterica contro diversi batteri compresi E. Coli e lo Stafilococco. Questo certamente può sostenere il suo utilizzo in medicina tradizionale.

PROPRIETA’:
Antibatterico, antidissenterico, anti-infiammatorio, antiossidante, antisettico, antitussivo, astringente, cicatrizzante, depurativo, diuretico, emolliente, espettorante, antipiretico, epatoprotettore, ipotensivo.

PRESENTAZIONE:
Flaconi in vetro con 90 cps da 400 mg.

MODALITA’ D’USO:
Si consiglia 1 capsula x 3 al giorno, dopo i pasti principali.

Si raccomanda cautela nei pazienti diabetici, per dati di non univoca interpretazione sul metabolismo glucidico.

NATURINCAS: PRESENTAZIONE PRODOTTI

Naturincas: dall'Amazzonia il potere naturale delle piante

I  prodotti NATURINCAS vengono presentati in compresse o capsule. In questo modo, standardizzando il dosaggio, il paziente riceve esattamente la terapia adeguata ai suoi bisogni.
 
In genere produciamo le nostre specialità in accordo alla nostra cultura tradizionale. Successivamente mediante sofisticati e sicuri processi di elaborazione convertiamo le piante in polvere disidratata granulata e finalmente in compresse o capsule. Ciò significa che non esiste in alcuna compressa o capsula nessuna combinazione o elementi addizionale che interferiscano con le sue proprietà. Sono piante pure.
   I flaconi in vetro garantiscono la adeguata igiene e conservazione delle nostre compresse o capsule e permettono ai consumatori di vedere quello che stanno comprando. In accordo con questa linea che privilegia il naturale e l’ecologico la nostra etichetta mostra graficamente la pianta o la coltivazione che stiamo offrendo.
   Il modo d’impiego suggerito si bassa inizialmente sulla esperienza popolare e si verificano successivamente con la ricerca scientifica esistente in letteratura e con le nostre ricerche mirate.
La logica di qualità e serietà della NATURINCAS S.a.s. garantiscono i prodotti della linea NATURINCAS.

NATURINCAS: STUDI SCIENTIFICI

Naturincas: dall'Amazzonia il potere naturale delle piante
• Achiote
Bibliografia:
• Dunham, N. W. et al. "A preliminary pharmacologic investigation of the roots of Bixa orellana." J. Amer. Pharm. Ass. Sci. Ed. 1960; 49: 218.
• Morrison, E. Y., et al. "Extraction of an hyperglycaemic principle from the annatto (Bixa orellana), a medicinal plant in the West Indies." Trop. Georg. Med. 1991; 43(2): 184-88.
• Cáceres A., et al. "Antigonorrhoeal activity of plants used in Guatemala for the treatment of sexually transmitted diseases." J. Ethnopharmacol. (October 1995).
• George, M., et al. "Investigations on plant antibiotics. Part IV. Further search for antibiotic substances in Indian medicinal plants." Indian J. Med. Res. 1949; 37: 169-81.
• Bressani, R., et al. "Chemical composition, amino acid content and nutritive value of the protein of the annatto seed (Bixa orellana L.)." Arch. Latinoam. Nutr. 33(2): 356-76.
• Zhang, L. X. "Carotenoids up-regulate connexin43 gene expression independent of their provitanin A or antioxidant properties." Cancer Res. 52 (1992): 5707-12.
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• Alga Marina
Bibliografia:1. - Patricia Tabacchi B., Fred García A. Revista de Química. Vol. N°1. 21-26 pág. junio de 1994
2. - Kjeldahl, J. 1883. Anal Chem. 22-336.
3. - Sumarriva, L. 1985. Estudio de la composición Química de algunas Algas de Mayor Consumo en el Perú.
4. - Dawes, C.J. 1986. Botánica Marina; Editorial Limusa S.A., México D.F. 1ra Edición pág 394-448.
5. - Chapman, V.J. 1970. Seaweed and their uses; 2th. Methven, London.
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• Bronquis
Bibliografia:ANONIMO. 1982. Curanderos Populares, N°3. Plantas Medicinales, Ediciones Minga, Santiago de Chile. BASTIEN, J. 1986. Plantas Medicinales de los Kallawayas, reproducido por Cala de Vargas, Elsa. Primera edicion, La Paz, Proyesto Concem Bolivia, p. 145.
COX E., SANCHEZ, S.A. 1988. Catalago de las Plantas Medicinales del distrito de Huaylas. Resùmenes Congreso Internacional de Plantas Medicinales, Lima-Perù.
COX E., SANCHEZ, S.A. 1988. Plantas Promisorias de la provincia de Huaylas. Resumenes IV Congreso de Botanica, Trujillo – Perù.
RAMIREZ, V.R., MOSTACERO, L.J., GARCIA, A.E., MEJIA, C.F., PELAEZ, P.F., MEDINA, C.D., MIRANDA, C.H.1988. Vegetales Empleados en Medicina Tradicional Norperuana. Banco Agrario del Perù y la Universidad Nacional de Trujillo, Perù.
NARANJO, P. 1981. Farmacologia y Medicina Tradicional. En: Fundamentos de Farmacologìa. B. Samaniego y R. Escaleras (Eds). Editora Universitaria. Quito-Ecuador.
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• Equisetum
Bibliografia:• Do Monte FH, dos Santos J, Russi M, Bispo Lanziotti VM, Leal LK, de Andrade Cunha GM.
Antinociceptive and anti-inflammatory properties of the hydroalcoholic extract of stems from Equisetum arvense L. in mice.
Pharmacol Res. 2004 Mar; 49(3): 239-243.
• Valtchev V, Smaihi M, Faust AC, Vidal L.
Biomineral-Silica-Induced Zeolitization of Equisetum Arvense.
Angew Chem Int Ed Engl. 2003 Jun 23; 42(24): 2782-2785.
• Buvart r, Liard O.
New interpretation of the function of the apex of Equisetum arvense L.
C R Hebd Seances Acad Sci. 1953 Jul 6; 237(1): 88-90.
• Holzhuter G, Narayanan K, Gerber T.
Structure of silica in Equisetum arvense.
Anal Bioanal Chem. 2003 Jun; 376(4): 512-7. Epub 2003 May 06.
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• Pasuchaca
Bibliografia:1. Alarcón F. J.; Román R.; Flores J. L. (1993) Plantas medicinales usadas en el control de la diabetes mellitus. Ciencia, 44 (3), 363-381.
2. Valdivia F.; Hidalgo M. (1996). Uso de medicina tradicional en diabetes mellitus no insulino-dependiente. Anales de la Facultad de Medicina UNMSM. Lima.
3. Capcha R.; Villena R. (1997) Determinación del efecto hipoglicemiante del fruto de Momordica charantia L. Tesis, Facultad de Farmacia y Bioquímica-UNMSM. Lima. Vol. 57(3); 180-183.
4. Schwarz K.; Mertz W. (1957). A glucose tolerance factor and its differentiation from factor 3. Arch. Blochem Blophys 72:515-518.
5. Schwarz K.; Mertz W. (1959). Chromiun (IH) and the glucose tolerance factor. Arch Blochem Blophys 85:292-295
6. Mertz W. (1969) Chromium occurrence and function in biological systems. Physiol Rev. 49:163-239.
7. Mertz W. (1993) Chromium in human nutrition: a review. J. Nutr. 123:626-633
8. Lock de Ugaz, O. (1998), Investigación Fitoquímica. Pontificia Universidad Católica del Perú. Fondo Editorial Lima.
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• Manayupa
Bibliografia:• Il Brandao, M., l'al di et. “Survey di piante medicinali ha usato come antimalarico nel rio delle amazzoni. ” J. Ethnopharmacol. 1992; 36(2) : 175–82.
• Il Boye, G. ed O. Ampopo. “Plants e tradizionale medicina in Gana. ” Economico e Medicinale Pianta Fa ricerche 4 1990. Il Devon, l'Inghilterra: la Stampa Accademica Ltd.: 33–4.
• L'Ampopo, O. “Plants che guarisce. ” la Salute di Mondo 1977.1977: 26–30.
• L'Addy, M. E., l'al di et. “Effects degli estratti di adscendens di Desmodium sull'anafilassi. ” J. Ethnopharmacol. 1984; 11(3) : 283–92.

I PRODOTTI NATURINCAS

Naturincas: dall'Amazzonia il potere naturale delle piante
     I prodotti fitoterapeutici della linea NATURINCAS, distribuiti dalla NATURINCAS S.a.S. sono forniti delle maggiori garanzie di qualità, in quanto provengono dalle oasi biologiche del Sud America, in particolare dalle regioni incontaminate andine ed amazzoniche del Perù, dove si concentra la maggiore e più varia ricchezza floristica, spontanea o coltivata, con l’ausilio di secolari esperienze tramandate dalle antiche popolazioni e culture locali.     Questi prodotti sono oggi studiati con rigoroso metodo scientifico, per l’isolamento e la descrizione dei costituenti chimici e delle relative proprietà biologiche e terapeutiche.
     La coltura e il trattamento delle sostanze naturali da cui sono estratti i prodotti qui riportati, nel rispetto e nell’equilibrio dell’ambiente circostante e senza l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi, fanno della NATURINCAS S.a.S. una ditta leader nel settore erboristico, grazie anche alla fitta rete di contatti con istituzioni ufficiali, Università specializzate e centri di Ricerca, tanto in Perù quanto in Europa e Nord America, e agli inviti e alle partecipazioni a Congressi Internazionali.
     Caratteristica essenziale di tutta la linea NATURINCAS è la garanzia di purezza al 100% di tutta la nostra produzione, dalla materia prima al prodotto confezionato.

ALOE VERA

Guida alla conoscenza dell’Aloe Vera, un noto e importante prodotto del mondo erboristico, ricco di benefiche valenze e di interessanti applicazioni per la salute. Leggete questa guida facile all’Aloe Vera per capire bene di cosa si tratta, cosa cura e quando usarlo, con tante informazioni e consigli utili

L’Aloe Vera appartiene alla famiglia della Aloeacee e cresce in prevalenza nei climi caratterizzati dal caldo secco, privi di umidità. I più importanti luoghi di coltivazione dell’aloe sono la Spagna e la Grecia per quanto riguarda l’Europa, e l’Israele per quanto riguarda il resto del mondo, ma comunque viene coltivata un po’ ovunque, dall’Africa all’Australia, dal Messico al Giappone.
Si tratta di una di quelle piante definite ‘autosterili’ perchè per l’impollinazione non si ricorre ad aiuti esterni o ai fiori di sesso opposto, bensì grazie all’impollinazione incrociata, in cui lo scambio avviene tra fiori dello stesso segno. Le foglie sono lunghe, a ciuffi, con piccole spine sui lati e dei fiori dal colore acceso che varia dalle sfumature del giallo a quelle del rosso.

Storia dell’Aloe Vera in erboristeria

Sembra che i primi ad utilizzare l’aloe in veste medicamentosa siano stai i Sumeri, seguiti poi da tutti i popoli antichi più importanti, come la civiltà egizia, la greca e la romana, ma anche i Babilonesi, secondo alcuni manoscritti sopravvissuti nel corso dei millenni nonostante la fragile realizzazione su tavolette di argilla. Dalla consultazione di tali manoscritti è emerso l’impiego dell’aloe per una serie di disturbi, come anche nel papiro di Ebers, il famoso documento risalente agli Egiziani (1550 A.C.) che testimonia l’utilizzo della pianta da parte delle regine per curare la pelle.
Nel corso dei secoli gli aneddoti sull’aloe vera si moltiplicano e sempre in riferimento a personaggi importanti della storia: è il caso di re Salomone, che ne apprezzava in particolare il profumo; dei Templari, che le attribuivano il potere di allungare la vita; di Alessandro Magno, che scelse addirittura di andare alla conquista di un’isola per saccheggiarne le vaste colture di aloe, utili per la cura delle ferite dei soldati durante le battaglie; di Dioscoride, che include l’aloe vera nel suo trattato sulle erbe; di Plinio il Vecchio, che ne riconosce le potenzialità anche su disturbi fino a quel momento non contemplati. E ancora, Marco Polo ne parla come antidoto per le punture degli insetti, mentre si deve ai Monaci rinascimentali l’aggiunta del ‘Vera’ al nome originario ‘Aloe’, al fine di delimitare la specie esatta che, fra le tante, era la custode di tali virtù. A partire dagli anni ’60 del secolo scorso, in America prende il via un filone di studi volti a delimitarne con precisione le caratteristiche e a metterla in commercio in sicurezza. Da allora gli studi sull’aloe vera non si sono mai arrestati.

Medicina popolare

Prima di essere oggetto di accurata sistematizzazione, l’aloe vera veniva usata dal ‘volgo’, dalla gente comune, in relazione a quella che era la sua capacità più evidente: la sua natura di lassativo. In caso di problemi di stipsi molto accentuati, si procedeva ad estrarre dalle foglie il succo e a somministrarlo in versione di purga. Inoltre, la polvere di aloe vera era utilizzata, secondo la tradizione più antica, per pulire e curare le ferite, dalle superficiali ai tagli profondi.

Proprietà terapeutiche

Le proprietà officinali dell’aloe vera sono decisamente numerose, a partire da quella lassativa di cui sopra, che rimane comunque la più accreditata e riconosciuta in ogni dove.
Sempre per rimanere all’impiego che ne veniva fatto in epoche passate, c’è il fronte della cicatrizzazione. La cura delle ferite, che veniva associata alla sua capacità di disinfettarle e di agevolare la rimarginazione è ad oggi un’altra realtà consolidata, soprattutto perché alla luce di nuove conoscenze si sa che l’aloe vera agisce direttamente sull’epitelio, facilitando la sua ricrescita dopo una ferita.
Quello che gli antichi non sapevano, o che non hanno esplicitato in testi scritti giunti fino a ‘noi’, è che l’aloe vera è un potente antinfiammatorio, antibiotico e antisettico; che non solo attenua le infiammazioni e tiene alla larga i batteri, ma interviene anche sulla febbre in versione antipiretica, per cui diventa anche un febbrifugo da tenere in considerazione. E ancora, impedisce che i virus presenti a vario titolo nell’organismo riescano ad espandersi, a crescere in modo dannoso, e lo stesso tipo di azione vale per i batteri, la cui proliferazione viene interrotta dall’arrivo dell’aloe vera.
Per quanto riguarda le ferite, i tagli, le piccole lesioni, l’aloe oltre ad implementare la cicatrizzazione agisce sul sangue che esce dalla ferita: e agisce interrompendo il flusso sanguigno, impedendo che ne fuoriesca troppo e svolgendo al contempo la sua azione antibatterica e antisettica. Infine, l’aloe vera è anche lievemente analgesica, il che non guasta quando si tratta di ferite e abrasioni, e mette i bastoni tra le ruote ai funghi, che tendono a riprodursi rapidamente e a proliferare in breve tempo.

Aloe Vera in cosmetica

Da alcuni anni l’aloe vera viene utilizzata anche in campo cosmetico, alla luce delle sue proprietà idratanti. Sembra infatti che la pianta abbia la capacità di trattenere l’acqua nel tessuto epidermico e che tale proprietà risieda nel succo estratto dalle foglie. Oltre ad idratare, l’aloe rinfresca e lascia una gradevole scia di profumo che è piacevole sia per le pelle del viso che per la pelle del corpo.
Inoltre la sua natura di antinfiammatorio ne accresce la funzionalità, in quanto inserita in un contesto adatto, in ‘collaborazione’ con altri elementi naturali, può essere di aiuto per le infiammazioni a carico delle delicata pelle del viso, in particolare. Le note rinfrescanti del suo aroma la rendono adatta anche per i profumi, o meglio, per le acque profumate leggere, non aggressive per la pelle, che lasciano un tenue profumo affatto invasivo.

Controindicazioni dell’Aloe

Le controindicazioni sono legate essenzialmente all’utilizzo durante la gravidanza e all’abuso. Nel primo caso, a causa degli antrachinoni, le sostanze che ne garantiscono la valenza lassativa; nel secondo, proprio perché si tratta di un lassativo e come tale richiede cautela, altrimenti si rischia di privare il corpo di importanti riserve di potassio.

Uso come pianta ornamentale

Non è detto che l’aloe vera debba essere ‘sfruttata’ per le sue proprietà. Si può benissimo scegliere di tenerla in casa in veste ornamentale, in quanto è di bell’aspetto e, tra le ampie foglie e i colorati fiori, trova facile collocazione. E neanche in questo caso si mette ‘a riposo’, perché mentre se ne sta lì a far bella mostra di sé, non può fare a meno di assorbire l’anidride carbonica e di ‘scambiarla’ con ossigeno.

LA PROPOLI

Guida alla conoscenza della Propoli, importante prodotto erboristico di origine naturale, ricco di benefiche valenze e di interessanti applicazioni per la salute. Una guida facile alla Propoli, per capire bene di cosa si tratta, cosa cura e quando usarlo, con tante informazioni e consigli utili.


Cos’è la Propoli

E’ una sostanza resinosa che le api prelevano dalle cortecce e dalle gemme di vari alberi per poi mescolarla alle loro secrezioni salivari così da formare un composto capace di proteggere l’alveare dal freddo e da eventuali predatori.
Ha un odore aromatico molto caratteristico, un colore che varia dal giallo al marrone scuro a seconda della concentrazione delle diverse resine che la compongono, e una consistenza che cambia in base alla temperatura ambientale, per cui a freddo si presenta dura e friabile, ma diventa duttile non appena si inizia a manipolarla, facendosi poi sempre più morbida e vischiosa a mano a mano che la temperatura aumenta, fino a fondere intorno ai 65-70°C. Secondo una delle ipotesi più accreditate, il suo nome avrebbe una origine latina, e deriverebbe da pro=a favore di e da polire=pulire, a sottolineare la funzione igienizzante di questa sostanza.
Le api, infatti, la utilizzano non solo per sigillare l’alveare, ma anche come sostanza imbalsamante con cui ricoprire le carcasse dei piccoli invasori uccisi dentro la loro dimora: la Propoli fa sì che i resti di questi animaletti si secchino senza dare origine a processi putrefattivi, scongiurando così ogni pericolo di infezione.
Sembra che le proprietà della Propoli fossero note sin dall’antichità, agli Incas che la utilizzavano per curare le febbri e agli Egiziani che se ne servivano nei processi di mummificazione, mentre in epoca romana i soldati ricevevano piccole quantità di Propoli per medicarsi le ferite dopo una battaglia.

Le proprietà medicamentose della propoli

Dei numerosi composti della Propoli, i più interessanti sono i flavonoidi, pigmenti vegetali la cui funzione nelle piante è ancora in gran parte sconosciuta e in cui risiederebbero le proprietà antimicrobiche della sostanza. Schematizzando, è possibile affermare che la Propoli possiede le seguenti proprietà:
  • battericida e fungicida contro le affezioni parassitarie
  • cicatrizzante, stimolando la rigenerazione dei tessuti in caso di ferite e piaghe
  • vasoprotettiva, prevenendo la fragilità capillare
  • immunostimolante, potenziando l’azione di numerosi vaccini, come quelli contro il tifo e il paratifo
  • antiossidante, migliorando la secrezione dei succhi gastrici, favorendo l’assimilazione della vitamina C e fungendo da antisenile
  • antivirale, per combattere le infezioni dell’apparato respiratorio come raffreddore,
    mal di gola e influenza
Grazie al costante miglioramento delle tecniche estrattive, la Propoli è oggi disponibile in farmacia in varie forme, che spaziano dalle capsule allo spray orale e nasale, e dalla soluzione idroalcolica o glicolica agli sciroppi e agli unguenti. E’ inoltre disponibile da sola o associata ad altri componenti che ne completano e potenziano l’azione terapeutica.
Non esiste una quantità standard per l’assunzione della propoli: in genere, per la soluzione alcolica, che è la più usata, si consigliano dalle otto alle dieci gocce al giorno, sciolte a piacere in acqua, in un cucchiaino di miele o, per i più piccoli, nella classica zolletta di zucchero.

Effetti collaterali della propoli

Fino ad oggi non sono state registrate controindicazioni rilevanti nell’assunzione di prodotti a base di Propoli, anche se possono verificarsi delle reazioni allergiche, che si manifestano per lo più attraverso reazioni cutanee e che sono dovute, molto probabilmente, all’abbondanza di allergeni nelle resine prelevate dalla api per produrre questa sostanza. Si consiglia quindi di iniziare ad assumerla in piccola dosi, sottoponendosi così a una sorta di test.